CRAC-Chiara Ronchini Arte Contemporanea

Presenta

INEDITO 2020 – Virtual Art Project
visibile su
cracgallery.com
instagram
facebook

Artisti: Andrea Abbatangelo, Nicolò Baraggioli, Camille Beauplan, Valerio Belloni, Gianluca Costantini, Lorenzo De Angelis, Ester Grossi, Molino&Lucidi +Matteo Cantaluppi, Elisa Muliere, Stefano W. Pasquini, Sebastiano Dammone Sessa, Graphic Surgery, Artan (Shalsi), UNO, Giulio Zanet.

Inedito perché un momento così non lo abbiamo mai vissuto.

Inedito 2020, è una riflessione senza filtri, mai fatta in questi termini, su quello che sta accadendo, ora, nel mondo.
Inedito 2020 è la risposta da parte dell’arte al Covid-19.
Inedito2020 è dedicato a tutte quelle persone che purtroppo non ce l’hanno fatta.

La Galleria CRAC- Chiara Ronchini Arte Contemporanea, chiusa dai primi di marzo, ha cancellato momentaneamente con data da destinarsi, gli ultimi due appuntamenti della stagione.

Dopo un’attenta riflessione su quello che sta accadendo, CRAC ha rivolto la sua attenzione al mondo dell’arte, i pensieri sono stati molteplici, l’indecisione anche, ma poi, l’arte ha avuto la meglio, con la sua forza, la sua capacità di reagire, di reinventarsi e di essere sempre pronta al nuovo, perché insito nel suo DNA, ci ha convinto che mai come ora l’arte non può fermarsi, deve continuare, e forse, ripartire proprio da lei quando tutto sarà finito.

Inedito 2020 è un progetto virtuale, una mostra vera e propria, visibile solo nel mondo del web, attraverso i social.

15 artisti, molti dei quali impossibilitati a recarsi nel proprio studio, sono stati invitati a partecipare con un lavoro inedito, creato durante questi giorni di quarantena.

Ogni opera, accompagnata da un pensiero degli artisti e da un brano musicale, divengono così la risposta a tutto ciò.

La mostra ha una data di inaugurazione ma non una data di fine, perché nel web le cose rimangono, e per l’arte vale lo stesso, lei rimane, sempre. Inedito è ora online con l’intenzione di divenire realtà fisica una volta finito tutto questo.

Consapevoli del grande danno umano, fisico, psicologico ed economico che questo Virus sta provocando nel mondo, consapevoli che in parte non andràtuttobene, e che nulla tornerà come prima, Inedito 2020 vuole essere parte di una risposta culturale che non può e non vuole, rimane indifferente.

Con la speranza di ricominciare dall’arte, opere inedite, esposte virtualmente, sono quello che rimarrà oltre la paura e il ricordo di questo inaspettato momento.

Perché solo l’arte può.”

LIUBA

YOU’RE WELCOME

Opening 7 giugno 2019 alle ore 19.
Fino al 21 luglio 2019
A cura di Giusy Petruzzelli

Inaugura il 7 giugno 2019 alle ore 19YOU’RE WELCOME. Il progetto raccoglie la serie di lavori che l’artista LIUBA ha dedicato, a partire dal 2013, alla crisi dei rifugiati. Presso gli spazi della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, saranno per la prima volta esposti insieme video, installazioni foto e performance partecipative che affrontano, con uno sguardo poetico e ironico, allo stesso tempo, una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo in una mostra a cura di Giusy Petruzzelli.

L’organizzazione è di Nicola Zito e Susanna Torres della Fondazione Pino Pascali. L’esposizione si avvale dell’assistenza di Aurora Avvantaggiato e Raffaele Vitto.

La mostra personale YOU’RE WELCOME, oltre a raccogliere una serie di video, installazioni e documenti di LIUBA, presenta anche due performance partecipative site-specific (YOU’RE OUT! e Welcome Here) che saranno riproposte a Polignano in collaborazione con gli enti locali che si occupano della prima accoglienza, dopo un percorso di avvicinamento e conoscenza con l’artista e il suo progetto. La performance YOU’RE OUT si avvale del contributo live di Adriano Giuliani (chitarra) e Carmine De Marco (tamburello).

Per la Fondazione Pino Pascali, LIUBA propone un allestimento site specific dei video Refugee Welcome (2013-2015), per la prima volta presentato nella sua completezza come installazione, e una proiezione ambientale del video YOU’RE OUT! (2014-2016), primi nuclei concettuali della serie dedicata alla recente crisi umanitaria, e realizzati a Berlino coinvolgendo i rifugiati della tendopoli allestita in Orianienplatz – nel quartiere centrale di Kreuzberg – centro di accesi dibattiti e proteste. Saranno inoltre in mostra opere della serie With no time (2015-on going) – una riflessione sulla traversata via mare compiuta da tantissimi per raggiungere l’Europa – e una serie di materiali documentativi del processo di ricerca e collaborazione che ha portato alla realizzazione delle performance partecipative, come, ad esempio, le lettere scritte dall’artista ai richiedenti asilo coinvolti nel lavoro o la pubblicazione a tiratura illimitata Refugees videos, composta da poster di documentazione e chiavetta usb contente i video YOU’RE OUT! e Refugee Welcome.

Parte integrante del lavoro che LIUBA presenta per la mostra YOU’RE WELCOMEè il collegamento con il territorio e le realtà locali, in una dimensione collaborativa:in occasione dell’opening (7 giugno 2019)  le performance Welcome Here e YOU’RE OUT! saranno presentate in una versione site specific realizzata coinvolgendo i rifugiati presenti nel territorio di Polignano, grazie al coordinamento delle istituzioni e degli enti che si occupano di accoglienza nel territorio pugliese.

LIUBA

YOU’RE WELCOME 

presentata da: Galleria MarconiMonsanpolo del Tronto (AP)
con la collaborazione di CRAC – Chiara Ronchini Arte Contemporanea.
Opening: 7 giugno ore 19
Fino al 21 luglio 2019

Si ringraziano gli SPRAR di Polignano a Mare e Bari
Fondazione Pascali
Via Parco del Lauro 119, Polignano a Mare

www.museopinopascali.it

press@museopinopascali.it

 

LIUBA (1971) è un artista italiana che lavora con la performance, la videoarte e progetti interattivi site-specific e partecipativi. Attualmente vive tra Milano e Rimini, le sue due città. Ha vissuto a Bologna, New York e Berlino.Il suo lavoro si occupa di tematiche sociali, antropologiche, geografiche e filosofiche; di comportamento umano, interattività e casualità. Il suo linguaggio si avvale di performance e azioni site-specific che irrompono provocatoriamente nella vita quotidiana e del video come opera che assembla la performance, le reazioni delle persone e le identità dei luoghi coinvolti. La sua ricerca si basa sull’analisi della società contemporanea, investigando contraddizioni e problematiche del sistema sociale e del sistema dell’arte. È stato esposto in musei, festival e gallerie in Italia e all’estero, tra cui Artissima (Torino), PAC Padiglione d’Arte Contemporanea (Milano), WeissPollack Galleries (NewYork), Galerie Pascal Vanhoecke (Paris), Arte Fiera (Bologna), Scope (New York), Scope (Londra), Kreuzberg Pavillon (Berlino), Séquence (Chicoutimi, Canada), Grace Exhibition Space (Brooklyn, New York), Image Movement (Berlino).

CRAC-Chiara Ronchini Arte Contemporanea Presenta
SO REAL/UNREAL

Inaugurazione sabato 27 Ottobre ore 18
27 ottobre – 1 dicembre

SEASON II

La Galleria CRAC- Chiara Ronchini Arte Contemporanea, a un anno della sua apertura, presenta la sua nuova stagione di mostre, dedicata questa volta al reale e all’irreale.
Un tema che lascia ampio spazio di interpretazione agli artisti, lasciandoli liberi di esprimersi, sperimentando e creando anche lavori site-specific.
SO REAL/UNREAL è una riflessione incondizionata di quello che vediamo e vi- viamo tutti i giorni, una conseguenza di emozioni e sensazioni contrastanti tra loro, capaci di confonderci fino a non distinguere più cosa sia realmente reale e irreale.

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Gorgo Magazine

CRAC Gallery – MP5 – “Save our Souls”.

Per il progetto #Solocosebelle del Comune di Terni nei giorni scorsi MP5 ha realizzato una nuova murale a Terni dal titolo “Save our Souls”.
Curato da Chiara Ronchini della omonima galleria d’arte contemporanea, il progetto è un programma di rigenerazione urbana pensato per valorizzazione e innestare la street art all’interno del tessuto cittadino di Terni.

Exibart

Da qualche tempo nell’arte italiana si è andata formando una nuova sensibilità aniconica e polisemica che, in discontinuità con i codici dell’astrazione geometrica, informale e analitica del passato, si esprime attraverso una pluralità di medium, dalla pittura alla scultura, fino all’installazione. Ciò che caratterizza gli artisti appartenenti alla generazione dei nati negli anni Ottanta è, infatti, il riconoscimento della fondamentale ambiguità dei linguaggi visivi e, insieme, la definitiva archiviazione della dicotomia tra astrazione e figurazione, considerata come un retaggio del passato. Appare ormai chiaro che oggi queste vecchie classificazioni non sono più funzionali. Ed è forse la conseguenza di un cambiamento strutturale della cultura che riguarda l’insorgere di una nuova coscienza, sempre più ideologicamente a-confessionale. Un’eredità, se vogliamo, dell’epoca postmoderna, che ha contribuito a ridefinire i generi, fluidificandone i confini e favorendo una più libera circolazione degli artisti tra i diversi domini disciplinari.

continua

Matteo Ceretto Castigliano.

Matteo Ceretto Castigliano, l’intervista !

Pubblicato da Chiara Ronchini su giovedì 3 maggio 2018

ORIZZONTE ARTIFICIALE / Matteo Ceretto Castigliano

24.02.2018- 25.03.2018

Inaugurazione | sabato 24 febbraio | h 18.00 – 21.00

CRAC- Chiara Ronchini Arte Contemporanea
Quarto appuntamento per il progetto GRANDENEROGRANDEBIANCO
alla Chiara Ronchini Arte Contemporanea con la personale
dell’artista Matteo Ceretto Castigliano.

ORIZZONTE ARTIFICIALE
L’orizzonte artificiale, detto anche indicatore di assetto, è uno strumento giroscopico che permette di conoscere l’assetto di un aeroplano anche in condizioni di bassa visibilità. È quindi indispensabile per il volo strumentale come indicatore per il beccaggio e per il rollio.
Matteo Ceretto Castigliano, artista Torinese classe 1985, con Orizzonte Artificiale intende tracciare una rotta immaginaria partendo da coordinate convenzionali, oggettive, unitamente a coordinate concettuali, teoriche.
La rotta tracciata è una linea che da Torino giunge a Terni, rilevando così analogie tra passato e presente della storia metalmeccanica di entrambe le città.
Un articolato percorso che inevitabilmente trova la sua rappresentazione nei valori e nelle specificità di un luogo che affonda le sue radici nell’identità industriale.

La realizzazione delle opere è avvenuta interamente in territorio ternano e la loro progettazione a Torino.
Per la realizzazione delle opere si ringrazia la preziosa collaborazione di due Aziende: la Giancarlo Bolli S.r.l., e la R.D.A Multi Service di Terni.

L’opera di Matteo Ceretto Castigliano (CT) affonda le sue radici nella cultura del Writing.
Dalle prime sperimentazioni, influenzate dagli stili più innovativi dei graffiti, è passato in modo progressivo ad una ricerca minuziosa capace di cogliere ed evidenziare i cambiamenti del paesaggio urbano.
Le fascinazioni ricevute dai graffiti sono tuttavia presenti nelle fasi di questo processo: Il soggetto-oggetto della sua analisi, le tecniche utilizzate ed in parte i luoghi scelti per i suoi interventi.
L’interesse per il lettering, si è quindi trasformato in espediente per lo studio della forma fino ad approdare, oggi, ad una ricerca più ampia relativa allo spazio e alle dinamiche contemporanee.
Tra le principali mostre ricordiamo: “Whatever comes tomorrow, happened yesterday” MiniGalerie (Amsterdam); “Via Torino” Galleria Giuseppe Pero (Milano); “Tojour Beton “ Slika gallery (Lione); “1984” Galleria Civica (Modena); Artmosphere Biennale (Mosca); “MarBazar “ Ritmo (Catania);”Operazione Axum” Cripta747 (Torino).
I suoi wall paintings sono visibili sui muri di Torino, Modena, Bologna, Catanzaro, Hasselt, Varsavia, Madrid, Kosice, Breda.

Sabato a CRAC Früh am Morgen sarà 100%, visibile tutto il giorno,
dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

Sabato 4 novembre CRAC è lieta di invitarvi alla seconda inaugurazione di Frü am Morgen.
Finalmente Saranno visibili le opere rimaste in ostaggio per più di un mese alla SDA causa il grande sciopero, motivo che costrinse ad inaugurare la mostra del 14 ottobre con una sola parte dei lavori.

Ore 18 aperitivo in Galleria!

La mostra rimarrà visibile fino al 12 novembre.

Grande vuoto a Terni,
inaugurata la nuova galleria di Chiara Ronchini.
Ma le opere non arrivano

(Alessio Crisantemi)
“Ci scusiamo per il disagio”. E’ la scritta che campeggia all’interno della neonata galleria diChiara Ronchini, la CRAC di Terni, sostituendo il “Grande nero Grande bianco” che titolava la mostra di apertura, inaugurata sabato 14 ottobre. Le scuse sono dovute all’impossibilità di esporre le opere, di provenienza berlinese e riunite (ma solo virtualmente, a quanto pare) dall’esposizione ternana. Si, perché la sfortuna ha voluto che il materiale realizzato in Germania e spedito in Italia dagli artisti per l’occasione, è rimasto bloccato tra i 150mila pacchi sotto sequestro presso gli stabilimenti Sda di diverse città italiane, a causa dallo sciopero dei facchini indetto dai Cobas. Come noto dalla cronaca locale, in effetti, molti dipendenti del corriere stanno protestando a causa di una cattiva organizzazione del lavoro e della forte precarietà dei contratti, procurando enormi disagi ai consumatori. Innescando un aspro conflitto tra i lavoratori stessi provocando violenti disordini per quella che viene definita “La guerra tra poveri”.
Ma si tratta davvero di una mostra “quasi” mancata (in galleria, ci sono comunque cinque opere superstiti spedite a parte rispetto alle altre) o è soltanto una trovata commerciale, magari architettata dalla gallerista (ad arte, verrebbe da dire) per far parlare della nuova sede e dell’esposizione? È la domanda che si è posto più di qualcuno, tra i tanti visitatori accorsi per l’opening. Non può infatti sfuggire la forte attinenza tra i temi affrontati dalla mostra e la situazione di disagio annunciata. Tutte le opere degli artisti proposti – Simona Molino eMatteo Lucidi – fanno uso della pellicola da imballaggio, in una metafora del potere che il mercato ha sulla società contemporanea. Sempre più governata dagli acquisti online, dai trasferimenti di sede e da tutti gli altri motivi di “impacchettamento”. In un mondo in cui la soddisfazione di un bisogno materiale è strettamente collegata alla dipendenza del possesso; imballare e conservare come sinonimi di condizionare, influenzare, limitare la libertà d’azione. Inevitabile pensare a una trovata pubblicitaria, dunque. Invece è tutto vero. Altro che marketing. E a Terni è arrivata soltanto una parte della mostra, lasciando gallerista e artisti in balia degli eventi e alle prese con la grande decisione di rimandare o meno l’apertura.
Ma alla fine ha vinto il coraggio, con gli artisti che sono intervenuti aggiungendo alle opere superstiti alcune suggestioni rappresentative del disagio vissuto dalla mostra (e dai lavoratori Sda). «Vista la forte attinenza di ciò che sta accadendo con il tema proposto, ritenevamo importante non rimandare la mostra ritenendo che modificarla, includendo la realtà dei fatti nel progetto, sia un valore aggiunto», hanno spiegato gli artisti. «Mettere in gioco il nostro disagio da consumatori dipendenti ci sembra interessante in quanto aggiunge un aspetto performativo al risultato finale. Per questo ringraziamo la gallerista Chiara Ronchini per il pieno appoggio alle modifiche in corso e ci scusiamo per il disagio». Il risultato, per ora, è piuttosto suggestivo e in grado di suscitare emozioni. Se siano più o meno forti rispetto a quelle che avrebbe potuto suscitare la mostra completa, impossibile dirlo, per ora. Bisognerà aspettare la consegna. Per un altro disagio ben noto ai consumatori di beni acquistati online.