Lorenzo De Angelis

“[…] Il flusso scende, si spande verso i bordi, secondo percorsi irti di ostacoli; è deviato, incurvato, le sue vie non sono dritte: il corpo, cavo e pieno, è formato da un reticolo connettivo in cui lo scorrimento è continuamente captato. Si divide, si dissipa, si diffonde, si dissemina […]”

Michel Serres, “Lucrezio e l’origine della fisica”

Untitled | 2020 | 24×33 cm | tempera on paper

Karlheinz Stockhausen - Telemusik (1966)

Lorenzo De Angelis

Lorenzo De Angelis è nato a Viterbo nel 1989, vive e lavora a Vitorchiano (VT).
Il suo lavoro si concentra sulle possibilità di sezione e strutturazione spaziale delle superfici, a partire dalla presenza minima del gesto su un piano: elabora, dunque, un linguaggio pittorico minimale, icastico e intuitivo.
Le immagini originano dall’applicazione in pittura di concetti fisici (spazio-tempo) e filosofici (clinamen), senza essere descrittive e rappresentative, ma inseguendo una dimensione “metafisica” che scarti il dato scientifico e reale.
La sua produzione è strutturata in serie che sviluppano, con approcci diversi, la relazione con la superficialità di un piano: si districa tra il rigore strutturale e l’imprevedibilità del processo istintivo-gestuale della serie ZYX, in cui i segni “indicano” traiettorie di vuoto che, nel tessersi e sovrapporsi, fanno corpo, materia, peso e profondità.
Il punto di partenza è lo spazio pulsante su cui l’artista lavora nella serie Monopluriplanes, in cui i segni sono impressi sul supporto attraverso una matrice, come in un processo di stampa, e si legano tra loro delineando la livellazione ritmica del vuoto.
Successivamente questa spazialità evolve in una situazione sempre più senza volume e concreta, con la sovrapposizione di più strutture che si compattano in superficie e“spingono” nelle direzioni contemplate nella bidimensionalità. La griglia spazio-temporale viene inclinata e tesa, costruita e destrutturata, in un processo che si ripete in ogni supporto con risultati diversi e definisce ogni opera come modulo della stessa immagine in continua espansione. Questo processo indica la ricerca di una struttura piatta e dinamica al contempo, e di uno spazio senza centro e periferia.