La Galleria CRAC, Chiara Ronchini Arte Contemporanea, finalmente riapre le sue porte.

Ad aprire la quarta stagione, con unica mostra in programma, una collaborazione tra due grandi artisti, per la prima volta insieme in una galleria, con immenso piacere, CRAC, ha l’onore di presentare

POKA-YOKE
di 108 e CT

Opening: sabato 5 giugno 2021
5 giugno – 26 settembre

108 e CT attraverso analogie e differenze pittoriche, indagano su uno dei temi più complessi dell’arte. E’possibile identificare o valutare come “errato” il dispositivo “arte”?
Poka-Yoke intende interrogare lo spettatore sulle diverse modalità di creazione di un’opera, a prova di errore. I due artisti, pongono un quesito visivo, una provocazione, facendo proprie, terminologie tecnico-industriali e applicandole al processo creativo, ipotizzando una possibile lettura del loro percorso di ricerca. L’intento non è quello di fornire una risposta esaustiva ma instaurare un dialogo aperto.
In Galleria lavori inediti, pittorici, site-specific, sono il continuum di ciò che i due artisti piemontesi portano avanti, ormai da anni, nei muri dei luoghi abbandonati o ricercati, in Italia e nel mondo. Due pitture pulite e lineari, si incontrano e si attraggono anche da molto lontano.

Sono loro i Poka-Yoka dell’arte.

In mostra sarà presentato il loro primo libro, una pubblicazione limitata a 100 copie numerate.
Si intitola
VLNV, ha 88 pagine ed è un documento su un progetto di 108 e CT con lavori realizzati tra il 2017 e il 2020.



A seguire, dalle ore 20, presentazione dell’intervento urbano, 108-CT, presso il Locale FAT ART CLUB, Museo Caos, Terni.
Ogni evento si svolgerà nel rispetto delle regole Covid.

Entrambi piemontesi, 108 e Ct portano in sè le radici di questa regione nel nord ovest d’Italia, regione, posta al confine con la Francia non rappresenta lo stereotipo dell’Italia fatto di sole, mare e persone calorose. Questo territorio è stato forgiato dal contrasto e simbiosi tra natura incontaminata delle fredde Alpi e colline e la grande industrializzazione degli anni 60 del secolo scorso. Senza dubbio la genesi di questo contesto nel quale i due artisti sono cresciuti ha determinato l’evoluzione del loro percorso artistico.108 ha assorbito il fascino della natura e delle sue storie epiche collegate ad un paganesimo fatto di miti e leggende, CT dal canto suo le influenze delle avanguardie tecniche e del design che ha fatto di Torino una delle capitali mondiali. Forme primitive e linee dai tratti organici per 108, Strutture e forme modulari dal sapore industriale per CT. Questi due aspetti peculiari del territorio son diventati chiave interpretativa per l’approccio dei due artisti nel contesto urbano/post-industriale e nei lavori in studio. Il loro muralismo contemporaneo predilige luoghi abbandonati, rovine di una recente modernità andata persa, capace di essere evocata attraverso interventi site-specific.

108
appartiene alla generazione che ha innovato l’arte urbana creando le basi del post-graffitismo contemporaneo e i successivi sviluppi. CT ha fondato le sue basi proprio su questi sviluppi avanguardistici per poi proseguire una ricerca personale. Conosciutisi nel 2004, prime collaborazioni tra il 2007/2008 e successivi eventi ufficiali con la presentazione di lavori: Artmossphere biennale (Mosca 2018) Streetart doping (Varsavia 2015) Viavai (Salento 2014), Icone (Modena 2011).Parallelamente a collaborazioni ufficiali molte sono le collaborazioni site-specific a cavallo tra performance e muralismo. Dal 2017 entrambi lavorano al progetto VLNV: un edificio in disuso posto a metà strada tra Torino, città in cui vive CT e Alessandria città di origine di 108. In questo contesto metafisico i due artisti hanno iniziato un meticoloso progetto Installativo dove i wallpaintings coprono interamente i tre piani. L’intento è la creazione di un percorso dal sapore museale, abbandonando completamente l’estetica del muralismo “pop” in favore di un’analisi matura e capace di confrontarsi allo stesso livello con l’arte contemporanea “ufficiale”.

CT
Matteo Ceretto Castigliano (Torino, 1985) fin dai primi anni di attività, ha dedicato la sua ricerca alle evoluzioni e ai cambiamenti del rapporto tra dipinto murale e paesaggi marginali. Influenzato dalla Modernismo e dalla cultura del Writing, l’interesse per il lettering è diventato un espediente per studiare la forma fino al punto di raggiungere gli elementi essenziali della lettera. Le campiture geometriche, risultato di analisi compositive, si adattano spesso a superfici inserite in contesti post-industriali, edifici abbandonati, luoghi periferici. Tra i più noti nomi della nuova generazione di artisti attivi in ambito urbano ha partecipato a: AUL (Lugano, 2020) Comitato Centrale , Docks Dora, (Torino, 2019), B- Wall (Bologna,2018); W.C.T.H.Y. (a cura di J.Van der Meer, Amsterdam , NL, 2017); Artmossphere Biennale ( a cura di S.Chagina e S. Krolikova, Mosca, RUS, 2016); 1984 Evoluzione e rigenerazione del Writing (a cura di P.Rivasi, Gelleria Civica di Modena, IT, 2016); Viatorino (a cura di Galleria Giuseppe Pero, Milano , IT, 2016), Street art Doping (a cura di Fundacia do Dziela,Varsavia , PL, 2015).
108 (1978, Alessandria) vive e lavora fra Alessandria e Milano.
Tra i maggiori esponenti del post-graffitismo in Italia, inizia la sua ricerca artistica con un approccio al graffito tradizionale. Alla fine degli anni novanta, dopo il trasferimento a Milano nel 1997 e la laurea in disegno industriale, la sua cifra stilistica evolve formalmente e concettualmente, tanto da diventare uno dei primi artisti ad utilizzare numeri e non lettere per firmare i propri lavori. Le sue forme astratte e le figure misteriose cominciano ad apparire negli spazi abbandonati delle strade di Milano, Berlino, Londra, New York e Parigi. Non limitando la sua produzione, oltre al muralismo si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive.
Fra le principali vi sono la partecipazione nel 2007 alla Biennale di Venezia con il progetto Walls Inside, nel 2014 la Biennale di Arte Urbana di Mosca Artmossphere, nel 2015 la grande collettiva Mapping The City curata da Rafael Schacter alla Somerset House di Londra e diverse altre collettive tra le quali si ricordano: La Famosa Invasione Degli Artisti A Milano, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, nel 2017 Abstractism, Galleria Varsi, Roma; Dialogues, Galerie Celal M13, Parigi, nel 2018 Offline, Artmossphere Biennale, Mosca; PGSD, Museo Marca, Catanzaro; R.P.M., Plastic Murs Gallery, Valencia.
Molte sono le collaborazioni per mostre personali in gallerie italiane e estere, fra queste: nel 2012 Seventeen Dens, Ego Gallery, Lugano, nel 2013 Crossroad #1, Doppelgaenger Gallery, Bari; The Thin Mountain – The Soft Mountain, 999Contemporary, Roma; La Manipulation De La Form, Bienurbain, Besancon, nel 2014 Passaggi Concreti, Studio d’Ars, Milano; Genius Loci, Sale d’Arte della Città di Alessandria, Alessandria; LAVA, Van Der, Torino; Solstizio D’Inverno, Studio Cromie, Grottaglie, nel 2015 Antipodas, Dinamica Galeria, Buenos Aires; Svartans Orolighet, Nevven, Goteborg; 1010 + 108 = 1118, Soon Switzerland; The Rite Of Spring, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; La Forma Dell’Ignoto, Ego Gallery, Lugano, nel 2016 Di Carne, Di Nulla, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, nel 2017 Post-Tradition, Villa Casati Stampa di Muggiò, Muggiò; (Waiting For A) New Ice Age, Galerie Slika, Lione; Equinozio D’Autunno, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, nel 2018 Abolir Toute Pensée Rationnelle, Galerie Celal M13, Parigi